L’oficleide
Era un curioso strumento con bocchino e lunga canna d’ottone, spettacolare sia a vedersi che per le note gravi che emetteva. Inizialmente doveva il suo nome (ophis=serpente) al padiglione simile, in taluni esemplari, i più antichi, ad una bocca spalancata di serpente, e il cannello di insufflazione che si avvolgeva a spire sulla canna principale. L’oficleide basso a 12 chiavi era chiamato “bombardone”. In seguito l’oficleide subì un duro colpo dagli strumenti a pistoni e fu pian piano sostituito dal trombone basso e dalla tuba, che gli assomigliano come sonorità, alla quale lasciò in eredità anche il nomignolo di “bombardone”.
A Castagneto ebbe un notevole successo con quattro suonatori soltanto:
Antonio Arrighi (1833/1878), successivamente passato al corno;
Ferdinando Ambrogi (1823/1892), detto “Beco” e “lo Zoppo Napoli” per la sua provenienza, ma noto per la sua insofferenza verso i superiori e il maestro Bonis, che gli causò anche una sospensione di 10 giorni.
Marco Bianchi (1828/1902), in seguito, quando decadde l’oficleide, passato al bombardino;
Enrico Maggi (1830/) che esibì l’oficleide nella banda del 1856.
Onorato Spagnoli (1846/1919), “Zigolone”, l’ultimo a farne uso, anche quando la tuba aveva soppiantato da tempo l’oficleide