Il Clarinetto

Il Clarinetto

Il clarinetto

Il clarinetto era e resta lo strumento base della banda, quello che riveste il ruolo del violino nell’orchestra, di conseguenza anche il più numeroso. Nella sua storia subì molti miglioramenti, come la sostituzione dell’ancia semplice con l’ancia doppia, la forma conica, l’estensione a 14 fori, le 13 chiavi. Dal clarinetto in do, quello classico, si è sviluppata una serie di strumenti accordati in diverse tonalità: il clarinetto piccolo in la bemolle, o quartino,  e l’altro, pure piccolo, in mi bemolle; il soprano in si bemolle, il contralto in mi bemolle, il basso, o clarone (fatto a pipa) in si bemolle e il contrabbasso in mi bemolle e si bemolle. Non bisogna però confondere il clarinetto, lo strumento di cui stiamo parlando, con il clarino, che è, tecnicamente, il registro acuto della tromba. Naturalmente in queste ricerca i suonatori vengono tutti classificati clarinettisti alla pari, senza distinzioni di chiave e dimensioni dello strumento, anche perché i suonatori di clarinetto di Castagneto sono stati un’enormità,  circa 140.

Segue un lunghissimo elenco di suonatori di clarinetto di tutti questi anni :

Giovanni Bianchi (1825/1897), Giovanni Pasquinucci (1827/1901), Cesare Carli (1827/), Ottorino Gelli (1828/), Luigi Pasquinucci (1830/1905), Giuseppe Federici (1831/), Giovanni Pantani (1831/), Alessio Fazzini (1831/1906), Giuseppe Casabianca “Beppino della Mea” (1832/1914), Domenico Pantani (1832/viv.), Pietro Fabbri (1833/1898), Francesco Maggi (1833/1897), Giuseppe Aquilini (1833/1869), Raffaello Maggi (1835/), Cosimo Marchi “Piffero magico” (1839/), Egisto Angiolo Bianchi (1839/1902), Clemente Fagioli (1839/1918), Vincenzo Gelli (1839/), Tommaso Geri (1841/1903), Cesare Camerini (1841/), Pietro Prioreschi (1842/1915), Giuseppe Malenotti (1844/), Pier Giuseppe Pantani (1847/viv.),Giuseppe Destri (1852/1916), Michele Gremigni (1853/1927), Italo Casabianca (1853/), Lorenzo Scalzini (1854/), Giovanni Becherini (1854/), Landino Landini (1855/1919), Leone Squilloni (1855/1932), Luigi Tremarelli (1857/), Pietro Martini (1862/1920), Giovanni Bianchi (1866/), Antonio Bonaguidi (1866/1923), Antonio Ciatti (1867/1946), Giovanni Fabbri (1870/1896), Angiolo Ciatti (1873/1952), Egisto Ciatti (1882/1949), Ezio Ciatti (1885/1978), Aristide Camburani (1885/1945), Felice Carnesecchi (1888/1958), Domenico Bargellini (1891/1923), Angiolo Frediani (1892/1949), Agostino Lunardi (1893/1962), Odoardo Betti (1895/1957),  Giulio Morganti (1896/1982), Mario Morganti “Paglioccolo” (1893/1958),  Ranieri Pelamatti (1896/1957), Otello Moggi (1896/1984), Giuseppe Camburani (1897/1960), Federigo Biagioni (1905/viv.), Leo Macchi (1902/1983), Sesto Lucchesi (1906/1970), Guido Loni (1907/1996), Sergio Ciatti (1907/1999), Ersilio Bussotti (1909/), Guido Signorini (1909/), Emilio Pasquini “Zambrino” (1909/1948), Antonio Barsacchi (1910/), Iginio Marroni (1910/1929), Gorgano Menchi (1912/), Egeo Marchionni (1913/), Elisio Marroni (1914/1980), Bruno Acerbi (1914/1984), Vasco Petri (1914/), Mario Pantani “Gaggera” (1915/), Congedino Cecchetti (1919/viv.), Pietro Caroti (1920/viv.), Pietro Polidori (1921/), Luigi Lessi, “Lollìo”(1921/), Luigi Tuci (1921/viv.), Mauro Betti (1922/viv.), Renzo Lunardelli “Cittino” (1922/), Palmiro Bezzini (1922/viv.), Walter Morganti (1922/viv.), Aimo Lunardi “Pego” (1923/viv), Gino Vanni (1923/viv.), Michelangelo Fedi (1923/), Renzo Fabbri (1923/viv.), Nilo Manciulli (1926/1984), Nilo Cammillini (1927/), Sergio Del Carlo (1927/viv.), Nedo Gianfaldoni (1928/2000), Agostino Manciulli (1928/viv.), Dilvo Vitali (1928/2000), Svaldo Carducci (1929/viv), Novello Falorni (1929/viv.), Rolando Cioli (1929/viv.), Sergio Pelamatti (1930/1991), Magdalo Gianfaldoni (1931/viv.), Ivano Balestri (1931/viv.), Umberto Frediani(1931/viv.), Giovanni Bianchi (1932/viv), Ermanno Camerini (1935/viv), Giovanni Maggi (1936/viv.), Maleno Bertaccini (1937/viv.), Mario Nomellini (1939/viv.), Sirio Spagnoli, quartino (1940/viv.), Mario Signorini (1942/1986), Viviano Marchi (1945/viv.), Piero Pantani (1946/viv.), Enio Bocci (1951/viv.), Graziano Maggi (1952/viv.), Maurizio Morganti (1952/viv.), Lelio Cantini (1952/viv.), Giorgio Fontanelli (1956/viv.), Giorgio Lunardelli (1958/viv.), Pier Giovanni Fabbri (1959/viv.), Manuela Cioli (1960/viv.), Roberto Callaioli (1960/viv.), Angelo Giuntini (1962/viv.), Roberto Ribecai (1962/viv.), Tiziana Morini (1962/viv.), Rosella Lunghi (1963/viv.), Lorella Ulivieri (1963/viv.), Andrea Morganti (1964/viv.), Andrea Biagioni (1964/viv), Cristina Fontanelli (1965/viv.), Sabrina Piacenza (1965/viv.), Letizia Falzo (1966/viv.), Roberta Salvadori (1967/viv.), Riccardo Valori (1967/viv.), Andrea Lucchesi (1967/viv.), Roberto Pacini (1968/viv.), Cristina Pratesi (1968/viv.), Silvia Lucchesi (1968/viv.), Giampaolo Bertini (1969/viv.), Daniela Fontanelli (1969/viv.), Silvia Niccolai (1969/viv.), Giacomo Bertaccini (1970/viv.), Sandra Bonardi (1970/viv.),  Paolo Granchi (1971/viv.), Paolo Sarri (1971/viv.), Luca Lazzerini (/), Marco Frediani (1971/viv.), Sabrina Mucci (/), Elena Gronchi (1971/viv.), Ilaria Batistoni (1973/viv.), Luca Panieri (1973/viv), Francesca Cruschelli (1973/viv.), Nico Bettini (1974/viv.), Luca Lazzarini (1974/viv),  Letizia Calligaro (1982/viv), Giacomo Pantani (1975/viv.), Fabrizio Guarguaglini (1975/viv.), Giada Niccolai (1975), Cecilia Morganti (1973/viv.), Federico Cantini (1975/viv,), Alessandro Federighi (1975/viv.), Mery Ales, Letizia Spagnoli (1981/viv.), Valentina Cantini (1985/viv.),  Alessio Nesti (1977/viv.), Davide Creatini (1986/viv.).

Lungo il discorso per evidenziare meriti e personalità di rilievo tra i clarinettisti.

Giovanni Bianchi (1825/1897), antenato dell’attuale omonimo, era classificato come “istruttore della banda per le sortite”, definizione che, se non precisa quale fosse il suo preciso ruolo, lascia comunque capire che si trattasse di un autorevole elemento.

Giuseppe Casabianca, “Beppino della Mea”, oltre ai meriti come musicante, fu a lungo direttore della Filarmonica, presidente di varie assemblee e sindaco di Castagneto sul finire dell’Ottocento.

Domenico Pantani, prima di trovare una sistemazione definitiva, ebbe varie esperienze: iniziò suonando la tromba,, poi passò al clarinetto, che abbandonò poco dopo, adagiandosi sul ruolo di socio onorario; infine si dedicò al “basso-tuba” e continuò fino a età avanzata.

Cosimo Marchi, soprannominato “Piffero magico” perché apprezzatissimo come solista di quartino, fu capobanda, ma nel 1875 si trasferì a San Vincenzo, dove fu a lungo sollecitatore e tra i fondatori della prima filarmonica locale.

Cesare Camerini già a dieci anni era una grande promessa. Dopo aver lasciato la banda  per motivi di studio, riprese l’attività bandistica una volta laureato in medicina. Dopo essere stato medico a Castagneto, si trasferì a San Giovanni alla Vena e di lui si persero le tracce.

Michele Gremigni, professore in chimica, suocero del Tringali Casanuova, fu apprezzato clarinettista finché la professione non lo distrasse dalla musica.

Antonio Bonaguidi fu, a detta di tutti coloro che lo conobbero, il più valido clarinettista della banda di Castagneto. Carraio dei Gherardesca, che pure contestava apertamente, fu un protagonista delle trasferte della banda a Milano, Torino e Viareggio, e il presidente Ferdinando Rutili dovette far salti mortali per ottenere dal conte Walfredo il permesso di lasciarlo andare. Una delle figlie, Ugolina, sposò Duilio Bezzini, “il Gallori”, padre di un altro clarinettista famoso, Palmiro; l’altra, Bruna, sposò il presidente della Filarmonica Aureliano Palagi.

I quattro fratelli Ciatti, Antonio, Angiolo, Egisto ed Ezio, famosi decoratori, furono tutti dediti al clarinetto, imitati dal figlio di Angiolo, Sergio, che poi si stabilizzò sul sassofono contralto.

Otello Moggi, maestro a Castagneto ma monteverdino di origine, ad onta di quanto affermava, cioè che lui seguiva la filarmonica castagnetana per passione ma suonava soltanto in quella di Monteverdi, ebbe occasione più volte di suonare a Castagneto, vuoi per tenersi in esercizio, vuoi per collaborare con le operette e certe rappresentazioni da lui stesso composte, ed anche per non dare adito a certe voci che lo davano oppositore al regime.

Guido Loni, conosciuto come il migliore clarinettista della banda del Bambolo, ebbe occasione spesso di suonare nella banda di Castagneto, invitato dal maestro Vannucchi che lo conosceva bene.

Palmiro Bezzini, figlio del citato Duilio, fu accademista di Santa Cecilia. Di lui si parla a parte.

Walter Morganti, capobanda, ereditò dal padre “Paglioccolo”il soprannome e l’identica passione per gli stessi strumenti, il clarinettoe i sassofono soprano, contralto e tenore.

Agostino Manciulli, di cui si parla in precedenza a proposito dei versatili, e degli accademisti della G.I.L., ricoprì un ruolo  importante e carismatico nella Filarmonica, come suonatore ed anche  come eminenza grigia al di fuori di incarichi ufficiali.

Maurizio Morganti, diplomato dell’Istituto Mascagni, insegna attualmente educazione musicale nella scuola media di Piombino, ma si esibisce come concertista regionale e nazionale.

Pier Giovanni Fabbri, anch’egli diplomato all’Istituto Mascagni, insegna educazione musicale nelle scuole medie di Cecina

Lorella Ulivieri, diplomata all’Istituto Mascagni, insegna educazione musicale nella scuola media di Donoratico e Castagneto.

Alessio Nesti è anch’egli diplomato in clarinetto presso l’Istituto Mascagni.

C’è inoltre il gruppo di clarinettisti del Bambolo-Donoratico che suonarono in varie epoche nella Filarmonica: quelli dell’anteguerra, Guido Loni, Egeo Marchionni, Iginio Marroni, Elisio Marroni, Pietro Caroti, Gino Vanni, Renzo Fabbri; e quelli del dopoguerra, tanto numerosi da non potersi di nuovo citare tutti.